Nel caso presente, a disposizione dei rilievi degli evangelisti, composte su una sola lastra e circondanti l’agnello crucigero sotto un arcata, mostra a ripresa delle “coppie opposte’ con l’aquila e l’angelo in posizione elevata e affrontati. Certamente si può notare la diversità di disposizione delle immagini, rispetto ad altri pulpiti della regione, nel lettorino individuato e sostenuto direttamente dall’agnello-Cristo e gli evangelisti assurti a ruolo di testimoni dell’evento.
Una disposizione analoga la troviamo anche nei rilievi architettonici della facciata della cattedrale di Atessa dedicata a S. Leucio (XIV sec. e rifacimenti).
La facciata tripartita, a due ordini delimitati da un cornicione aggettante sovrastato da un rosone centrale, presenta il primo ordine scandito da un portale centrale con arco ogivale e due laterali più piccoli: sovrastante il portale centrale sono inserite in nicchia, le sculture dei simboli evangelici divise in due coppie laterali alla figura centrale del S. Leucio, anch’essa in nicchia
Costituisce l’unico esempio del genere nella regione conseguenza di una serie controversa di restauri nel corso dei secoli.
Ricostruzione grafica
della facciata della Cattedrale di Atessa
49 |
In particolare la chiesa, eretta nel 1312 con pianta a croce latina ad unica navata e successivamente ampliata delle navate laterali alcuni decenni dopo, subì presumibilmente una alterazione della facciata in seguito alla aggiunta di una fila di cappelle lungo la navata sinistra.
Un restauro del 1750 ristabilì la simmetria con l’ampliamento del lato destro e modificò ulteriormente la facciata introducendo una cornice orizzontale di demarcazione dei due ordini che probabilmente giustificò, a sua volta, lo spostamento in alto del gruppo decorativo del rosone con le nicchie degli evangelisti.
Il coronamento di tale rifacimento fu raggiunto con un timpano curvo fra due volute.
L’ultimo intervento del 1935 stravolse tale costituzione, in base al principio, allora liberamente attuabile, di un recupero storico delle originali condizioni medievali, per cui si modificarono timpano, finestre laterali e furono spostate in basso le nicchie con gli evangelisti.
Questi ultimi si trovano ora in una posizione particolarmente anomala, rispetto alloro significato e alla tradizione iconografica, in quanto non ‘testimoniano’ il Cristo, ed il suo messaggio, come la tradizione simbolica impone, bensì presenziano alla figura di S. Leucio.
Nella concezione originale della facciata, infatti, a disposizione delle nicchie “evangeliche” risultava coerente con il messaggio simbolico ad essi delegato, focalizzato dal rilievo dell’agnello crucigero in posizione centrale; la composizione iconografica così delineata con rosone centrale sormontato dall’agnello e
delimitato ai lati dalle coppie evangeliche, costituiva un gruppo organico di
senso compiuto, costituendo inoltre una variante dello stesso.
Dal punto di
vista iconologico è rilevabile la consonanza dell'intero complesso figurativo
con il sistema simbolico astrologico.
Abbiamo infatti il rosone scandito dalle
dodici colonnine a raggiera, simboli dei dodici apostoli ma anche evocativi dei
dodici segni zodiacali, costituenti le differenti fasi dell'eterno ciclo
universale; i quattro simboli "testimoni" del Verbo ed anche interpreti dei
quattro elementi primari; infine l'agnello crucigero del Cristo che,
testimoniando il sacrificio come premessa della resurrezione, dimostra altresì,
con la posizione elevata, la natura divina al di là del ciclo naturale
universale.
Le "coppie" degli evangelisti si mostrano con gli abbinamenti leone-toro e
angelo-aquila; si è voluto evidentemente tratteggiare in tal modo il diverso
valore della coppia apostolica, tra gli estensori del Vangelo.
47
cit. F. Murri,
S.Giusta e le sue chiese all’Aquila e a Bazzano, Japadre Ed., L’Aquila. 1986
48
Sì può notare sulla cornice verticale sinistra, l’aggiunta di decorazioni con motivi ad archi intrecciati, e la presenza, nel rilievo centrale, dell’arco con rosetta centrale (ampliata in un motivo circolare raggiante, con evidente simbologia solare) in lunetta, soprastante l’agnello crucigero. Ciò richiama inevitabilmente l’argomento delle ascendenze islamizzanti citate in precedenza, e le relative questioni di influenze dirette o indirette con le altre presenze nel territorio.
49
Da: Marco Di Marco,
Quel pasticcio della Cattedrale di Atessa, Bollett. Telematico dell’Arte. 2 4.2002 n.297 – http//www.bta.it
Theorèin - Dicembre 2005